AFFIDO PARITETICO DEL FIGLIO MINORE: LA VICINANZA DELLE ABITAZIONI NON È SUFFICIENTE

AFFIDO PARITETICO DEL FIGLIO MINORE: LA VICINANZA DELLE ABITAZIONI NON È SUFFICIENTE


Case History Description

Il Tribunale di Macerata afferma il principio secondo cui il regime di affido paritetico non si sostanzia in una proporzione matematica in termini di parità dei tempi di frequentazione del minore

Tra i casi di diritto di famiglia affrontati dagli avvocati dello Studio Legale Torresi & Associati, c’è quello di una controversia divorzile, dove è stato assistito il genitore collocatario del figlio dodicenne che si era opposto alla richiesta del genitore non collocatario di adozione di un regime di affido condiviso paritetico.

Il genitore ricorrente aveva inteso affermare che l’affido paritetico significasse stabilire uguali giorni di permanenza del minore presso ciascun genitore e conseguente il mantenimento diretto da parte di ogni singolo genitore.

La questione è stata risolta dal Tribunale di Macerata aderendo all’insegnamento della Suprema Corte di Cassazione, secondo cui il principio di bigenitorialità si traduce nel diritto di ciascun genitore a essere presente in maniera significativa nella vita del figlio nel reciproco interesse, ma ciò non significa applicare una proporzione matematica in termini di parità dei tempi di frequentazione del minore.

Secondo il Tribunale di Macerata l’esercizio del diritto di affido condiviso paritetico deve essere armonizzato in concreto con le complessive esigenze di vita del figlio.

Va anche segnalato che nella fattispecie in esame, il genitore richiedente l’affido paritario si era limitato a dedurre la distanza minima tra la sua abitazione e quella del minore, omettendo ogni altro aspetto della vita del figlio, ivi compreso il fatto che sino a quel momento questi aveva occupato, con stabilità, un unico spazio affettivo.

L’abitazione dove si era svolta la vita familiare prima della separazione e dove il minore aveva da sempre vissuto era il luogo al quale si fa ritorno anche in caso di spostamenti temporanei e duplicarne gli spazi esistenziali avrebbe potuto, con alto grado di verosimiglianza, disorientarlo.