FALLACE INDICAZIONE D’ORIGINE DELLE MERCI – “MADE IN”

FALLACE INDICAZIONE D’ORIGINE DELLE MERCI – “MADE IN”


Case History Description

L’Agenzia delle Dogane di Ancona sequestra parti di mobili importati dall’Indonesia ad un’azienda della provincia di Macerata, contestando la fallace indicazione d’origine

Tra i casi di consulenza e assistenza alle aziende, gli Avvocati dello Studio Legale Torresi & Associati hanno assistito una società che si occupa della realizzazione dei mobili di arredamento, con sede nella provincia di Macerata, per ottenere il dissequestro di merce importata dall’Indonesia.

Il caso riguarda l’apposizione di un marchio patronimico italiano sull’etichetta utilizzata per tracciare la catena del controllo di qualità dei prodotti.

L’operatore doganale ha ritenuto configurato l’illecito amministrativo della fallace indicazioni previsto dalla legge n. 350/2003, art. 4, comma 49-bis, che sanziona l’utilizzo di un marchio se tale uso è idoneo ad ingannare il consumatore sull’origine italiana della merce.

Oramai pacifico è l’indirizzo seguito dell’Autorità di bloccare tutte le merci che rechino un marchio costituito da una parola di origine italiana senza la chiara ed inequivoca attestazione dell’origine non italiana della merce.

Il giorno dopo il sequestro è stato depositato il ricorso volto ad impugnare il sequestro ed ottenere la regolarizzazione della merce e così il dissequestro. Nel giro di due settimane la merce è stata dissequestrata anche grazie alla velocità di riscontro ed efficienza della Camera di Commercio della Marche e dell’Agenzia delle Dogane di Ancona e di Civitanova Marche.

Successivamente si è avviato l’iter dinanzi la Camera del Commercio della Marche al fine di ottenere l’archiviazione del caso, evitando l’applicazione della sanzione amministrativa che va da € 10.000,00 ad € 250.000,00.

È stata infatti fornita ampia documentazione attestante il fatto che la merce sequestrata avrebbe subito ulteriori e sostanziali lavorazioni in Italia.

Allo stato si è in attesa della decisione della Camera di Commercio delle Marche.

Il fatto non ha rilevanza penale.